Quando si partecipa ad una esperienza, consciamente o inconsciamente, si e' sempre vincolati a regole sociali e individuali.
Queste regole si rivelano nei comportamenti che teniamo verso gli altri.
Per essere capaci di animare si devono seguire alcuni comportamenti, i quali condizionano i ragazzi: un educatore responsabile è consapevole di queste regole, e le tiene in considerazione per raggiungere l'obiettivo educativo.
Le nostre abitudini ci portano a volte a non rispondere in maniera adeguata alle regole che ci vengono richieste. Ma un educatore consapevole è in grado di riflettere sugli errori, affrontando criticamente i suoi comportamenti sulla base delle regole da seguire.
Per essere un educatore consapevole occorre:
Responsabilita'. Essere coscienti che gli altri dipendono da noi ci impegna a fare attenzione al nostro comportamento, alle parole, alle nostre scelte e a quelle compiute dagli altri. I genitori ci affidano i loro figli, consapevoli dell'alta responsabilità a cui si impegna un educatore.
Coerenza. Per i ragazzi un educatore è una figura di riferimento: ci osservano sempre, sia in colonia che fuori. Si trovano disorientati se non siamo costanti negli atteggiamenti perchè non riusciamo ad essere credibili. Non possiamo pretendere che essi facciano quello che non riusciamo a fare noi.
Spirito di Servizio. Nell'essere un educatore, non stiamo dimostrando la nostra bravura. Dobbiamo servire in modo generoso i ragazzi: al centro non siamo noi ma gli altri.
Entusiasmo. E' l'ingrediente indispensabile perchè il nostro servizio abbia effetto. In ogni momento (gioco, attivita', impegno...) cerchiamo di esprimere la voglia di fare in pienezza e al meglio. Il nostro modo di fare deve esprimere sempre un atteggiamento di apertura verso tutti, anche verso chi non abbiamo simpatia. Essere animatore e' desiderare di stare con i ragazzi e voler loro bene.
Essere di esempio. I ragazzi cercano persone da poter imitare, hanno bisogno di leader: questi sono gli animatori. Siamo i primi a calarsi nella parte, a comportarsi in modo consono e consapevole. Dobbiamo essere i primi ad accogliere e vivere le varie esperienze.
Umilta'. Essere un educatore significa non smettere mai di imparare. Capita talvolta che sia di piu' quello che impariamo dai ragazzi che quello che possiamo offrire.
Dobbiamo saper accogliere volentieri le critiche al miglioramento: quello che i piu' esperti ci dicono, sia in positivo che in negativo. Siamo qui per imparare.
Conoscenza. Chi ha cura di qualcuno ne conosce i ritmi, le esigenze, i problemi specifici legati all'eta' o alla persona. Questo ci favorisce nell'aiutare, nel valorizzare e/o correggere i comportamenti dei singoli ragazzi.
Spirito di Gruppo. Uniti si è più forti. Gli educatori conoscono il potenziale che è in grado di dare un gruppo, rispetto al singolo. In ogni situazione e' importante essere di esempio ai ragazzi e sostenere il proprio collega, dimostrare la bellezza e il valore dell'unita'. Come individui sappiamo che non sempre e' facile sostenere il comportamento degli altri. Come educatori sappiamo che aiutarsi fa la differenza fra il successo e l'insuccesso.
Ascoltare. Un educatore sa capire quando intervenire, rispettando i piccoli e lenti passi che compie il ragazzo. Educare non significa "fare al posto di...", ma "fare assieme a...". Significa essere pronti, attendendo per primo l'altro.